Enoturismo delle Marche: dalla Vigna alla tavola fa tappa al Lady Nautica di Porto sant’Elpidio

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Il progetto “Enoturismo delle Marche: dalla Vigna alla Tavola” è un’iniziativa volta a promuovere i prodotti enogastronomici tipici marchigiani e le ricette della tradizione, in abbinamento con vini delle cantine locali. Il 21 aprile il progetto ha fatto tappa sulla riva di Porto Sant’Elpidio (FM), al ristorante Lady Nautica. Il locale offre un menù prevalentemente di pesce e ha a disposizione una grande sala con vetrate per godere la splendida vista sul mare, dando vita ad una location incantevole.

Durante la degustazione si sono potute assaggiare le pietanze del mare con una degustazione di vini selezionata dalla sommelier Barbara Paglialunga, responsabile della delegazione AIS di Fermo.

Il menù era composto da antipasto, primo, secondo e dolce. L’antipasto ha deliziato i presenti con polipo tiepido dell’Adriatico su insalatina rossa e verde, triglia ripiena sulla sua cicorietta e lumachine al finocchietto selvatico accompagnato dallo spumante Passerina Brut di Velenosi. Il primo prevedeva maccheroncini di Campofilone con scampi abbinati alla Passerina Biologica Marche IGT Tenuta La Riserva e per secondo è stato servito il brodetto all’Anconitana sul suo pane bruscato, accompagnato dal Salmariano Verdicchio Castelli di Jesi Classico DOCG Riserva di Marotti Campi. Per concludere il dolce della casa, la zuppa inglese.

Patron del ristorante è Viviana, con una grade passione per la cucina che l’ha portata da sous chef a titolare di questo bellissimo locale frequentato dai santelpidiesi, dove a volte è possibile persino assaggiare la trippa di rana pescatrice.

I Maccheroncini di Campofilone

Per la degustazione Vivina ha scelto di presentare i maccheroncini di Campofilone, una specialità locale. I Maccheroncini di Campofilone sono un tipo di pasta all’uovo caratteristico della provincia di Fermo, precisamente della cittadina di Campofilone da cui prendono il nome. Infatti la caratteristica sottigliezza della sfoglia e del taglio ne fanno un prodotto unico per proprietà organolettiche, tanto da ottenere la denominazione IGP (Indicazione Geografica Protetta), il quale indica un marchio d’origine attribuito dall’Unione europea a prodotti agricoli e alimentari con una determinata qualità, reputazione o ulteriore caratteristica dipendente dall’origine geografica. I Maccheroncini di Campofilone IGP sono lunghi tra i 35 e i 60 cm, larghi da 0,80 a 1,20 mm e di uno spessore compreso tra i 0,3 e 0,7 mm. Tale proporzione, unitamente al processo di essicazione lento, determina un’elevatissima capacità assorbente che permette ai maccheroncini di trattenere una quantità di condimento superiore rispetto ad altre varietà di pasta. Già nel 1400 i maccheroncini erano visti come un piatto prelibato, addirittura citati in alcuni documenti del Concilio di Trento.  La percentuale di uova che viene utilizzata nell’impasto varia da un minimo di 7 a un massimo di 10 uova per ogni kg di semola di grano duro oppure di farina di grano tenero. L’impasto viene prima sfogliato a mano, oppure estruso in bronzo e tagliato su rulli fino a ottenere il corretto spessore. Dopo aver eseguito il taglio, si procede alla fase di essiccazione, ponendo i maccheroncini su foglietti rettangolari di carta alimentare bianca che , una volta chiusi, vengono messi  essiccare negli appositi telai per circa un giorno e mezzo. Sottilissimi, fatti di pasta fresca, i maccheroncini di Campofilone hanno una cottura rapidissima.

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