The Extraordinary Italian Taste

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logo_italian_taste_primo_piano-300x250_cNasce il nuovo logo The Extraordinary Italian Taste

Nel  2014  l’agroalimentare italiano ha chiuso   con   34,4    miliardi, mentre nel primo trimestre di quest’anno  ha raggiunto quota 8,7 miliardi con l’obiettivo di 36 miliardi a fine anno. Grazie alla visibilità internazionale offerta dall’esposizione universale  e ad una serie di iniziative messe in campo l’obiettivo ambizioso sarebbe di raggiungere i 50 miliardi entro i prossimi 5 anni. Tra le iniziative la creazione di un nuovo logo che rappresenti un marchio per il made in Italy e l’investimento  di   70 milioni per  la promozione sui mercati esteri.

Presentato ad Expo il logo The Extraordinary Italian Taste mira  a rafforzare l’immagine unitaria dei prodotti italiani

Il tricolore con le tre onde è stato  presentato  a Expo  e alla kermesse  milanese  farà il suo debutto  al Padiglione del vino e a quello del Cibo per dare un’immagine  unitaria  di visibilità.   «Si  tratta ­ ha spiegato il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina  ­  di  un’operazione di sistema  paese,  che consentirà all’Italia di recuperare terreno rispetto a paesi  concorrenti che già adottano marchi di questo tipo con successo. Così si punta a rafforzare le azioni realizzate  da enti pubblici  o  aziende  private   sui mercati esteri. Il segno unico rappresenta il filo conduttore finalizzato a legare tutte le attività di promozione  del vero prodotto italiano sullo scenario internazionale. Presentato il 27 maggio al Teatro della Biodiversità di Expo Milano 2015 dal ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Maurizio Martina, Carlo Calenda, vice ministro dello Sviluppo Economico, e il presidente dell’Istituto per il Commercio Estero Riccardo Monti il nuovo logo è solo il primo passo dell’articolata strategia di sostegno all’agroalimentare nazionale prevista per i prossimi anni dall’ampio piano predisposto dal Ministero dello Sviluppo Economico e da quello delle Politiche Agricole insieme all’Istituto per il Commercio Estero.

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