Pesca e nettarina dell’Emilia Romagna IGP

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L’estate è la stagione dell’anno durante la quale nella nostra penisola maturano numerose specie di frutta saporita, giustamente e meritatamente famosa in tutto il mondo. Tra questi succosi e profumati frutti estivi un posto di prima donna sicuramente va alla pesca. Di polpa giallo arancio o bianco rosata, le pesche sono un frutto dolce e intensamente profumato che matura nei mesi centrali dell’estate e cattura tutto il calore e il colore del sole.

Sono 4 le IGP italiane riconosciute in Europa e nel mondo:
la Pesca di Verona, coltivata in provincia di Verona, in Veneto;

la Pesca e la Nettarina di Romagna coltivate nelle provincie di Bologna e Ferrara, zone anticamente legate alla Romagna, e nel territorio di Forli-Cesena e di Ravenna;

la Pesca Bivona coltivata in Sicilia nei territori di Agrigento e Palermo.

La Pesca e la Nettarina di Romagna

Il primo impianto di pesco di cui si ha notizia certa in Emilia Romagna è stato realizzato a Massalombarda nel 1898. Da allora in avanti gli impianti di questo succoso frutto si sono diffusi in tutta la Romagna, che è diventata oggi uno dei maggiori produttori d’Europa.

Le varietà IGP della pesca di Romagna sono due:
Vi sono le pesche vellutate, dalla buccia con una leggera peluria e la caratteristica superficie di velluto, dalla polpa molto succosa e profumata. La polpa può essere sia bianca che gialla. In entrambi i casi la polpa, che può avere venature rosse vicino al nocciolo, può essere aderente al nocciolo o non aderente (pesche spiccagnole).
Vi sono poi le pesche nettarine, chiamate anche pesche noce, dalla pelle liscia, con polpa gialla o bianca, nocciolo attaccato alla polpa o meno. Anche la polpa delle nettarine è succosa e profumatissima, ma di consistenza più soda rispetto a quella delle pesche vellutate.

Spiedini di pesche di Romagna alle merende Happy Bio sulle spiaggie di Ravenna

Le pesche e la nettarina di Romagna contengono vitamina C – una pesca apporta circa il 10% del fabbisogno giornaliero- B carotene, sali minerali, tra cui potassio.

La pesca e la nettarina di Romagna hanno ricevuto il riconoscimento IGP nel 1998, modificato nel 2010.

Queste le cultivar ricomprese nel disciplinare:
– a polpa gialla: Maycrest, Spring Lady, Sprinbelle, Springcrest, Suncrest, Royal Glory, Royal, Gem, Dixired, Flavorcrest, Glohaven, Merril Gem Free I, Redhaven, Royal Majestic, Royal Time, Rich Lady, Maria Marta, Summer Rich, Grenat, Elegant lady, Fayette, Royal Summer, Royal Lee, Royal Pride, Romestar, Symphonie, Merci! (o O’Henry), Zainori (o Kaweat).

– a polpa bianca: Iris Rosso, Maria Bianca, Tendresse (o Joulie), Duchessa d’Este, Rossa di San Carlo, Zaidaso o (Kewina)

I territori di produzione comprendono le provincie di quelle che anticamente erano terre di Romagna o ad esse strettamente contigue, e in particolare sono territori vocati alla coltivazione la provincia di Ferrara con i comuni di Argenta, Cento, Codigoro, Massa Fiscaglìa, Poggio Renatico, Portomaggiore, S.Agostino, Tresigallo, Voghiera; la provincia a sud est di Bologna, con i comuni di BorgoTossignano, Budrio, Casalfiumanese, Castelguelfo, Castenaso, Fontanelice, Granarolo dell’Emilia, Imola, Medicina, Minerbio, Molinella, Mordano; la provincia di Forlì con i comuni di: Bertinoro, Castrocaro Terme, Cesena, Cesenatico, Dovadola, Forlì, Forlimpopoli, Gambettola, Gatteo, Longiano, Meldola, Mercato Saraceno, Modigliaria, Montiano, Predappio, Roncofreddo, Sant’Arcangelo, Savignano sul Rubicone; la provincia di Ravenna con i comuni di Alfonsine, Bagnacavallo, Bagnara di Romagna, Brisìgnella, Caso la Valsenio, Castel bolognese, Cervia, Conselice, Cotignola, Faenza, Fusignano, Lugo, Massalombarda, Ravenna, Riolo Terme, Russi, S.Agata sul Santemo, Solarolo.

L’irrigazione, la concimazione e le tecniche colturali e di conservazione dei frutti devono essere eseguite nel rispetto delle buone pratiche previste dal discipliare. Vi è un apposito albo per i pescheti e per la produzione che si fregino della certificazione. Il prodotto può essere refrigerato e venduto dal 10 giugno al 20 settembre di ogni anno.

Il profumo, il calibro e il tenore zuccherino fanno di queste pesche dei prodotti particolarmente gustosi. I terreni di coltivazione sono prevalentemente pianeggianti e il clima è mite d’inverno e caldo d’estate, seppur influenzato dalla presenza del vicino mare Adriatico.

Attraversando questi territori in primavera si rimane affascinati dalle distese rosa dei frutteti in fiore.

Assolutamente unica la sensazione di assaporarne i frutti appena raccolti, quando conservano ancora imprigionato tutto il calore e il sapore del sole e assoluta libidine poterli gustare addentando la polpa succosissima, dimenticando l’etichetta.

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