Prosciutto di Norcia IGP: sisma e modifiche del disciplinare

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A seguito delle recenti scosse sismiche, che hanno danneggiato le strutture dei territori di produzione, è stato temporaneamente modificato il disciplinare di produzione del prosciutto di Norcia, che per il periodo di 12 mesi potrà essere elaborato e stagionato al di fuori della zona IGP. Molte delle attuali strutture della zona di produzione del Prosciutto di Norcia IGP sono infatti inagibili o danneggiate da sisma.

2016-11-09-07_37_31-qualigeo-__-prosciutto-di-norcia-igp-__-food-__-italiaIl Ministero delle politiche agricole ha così preso atto delle difficoltà conseguenti al sisma nella zona di produzione del Prosciutto di Norcia IGP, posta a  500 metri s.l.m. nei comuni di Norcia, Preci, Cascia, Monteleone di Spoleto e Poggiodomo. Si tratta di un territorio in provincia di Perugia, nella regione Umbria, che esporta prosciutti per complessivi sette milioni di euro, su un totale della produzione di oltre diciannove milioni con 93 imprese.

La tradizione di produzione in questa zona risale  all’epoca romana, quando Marco Porzio Catone, detto il Censore, nel suo De Agri Cultura, illustrava il procedimento di salagione e conservazione dei prosciutti.

In quest’area già a quell’epoca erano diffusi gli allevamenti e la pastorizia, che rappresentavano un modo di valorizzare i territori meno vocati all’agricoltura e che furono sostenute anche dallo stato Pontificio. Si è consolidata così la tradizione della lavorazione e conservazione della carne suina che veniva venduta salata e stagionata anche nelle aree limitrofe. A tale fama ha corrisposto il diffondersi del termine “norcineria” per designare proprio l’abilità nella tecnica della lavorazione e conservazione delle carni suine nella Penisola, dove sono oggi 37 i salumi DOP e IGP del comparto delle carni trasformate.

logo-consorzio-prosciutto-di-norciaRiconosciuta nel 1997 questa IGP è di recente entrata nell’Istituto Salumi Italiani Tutelati (ISIT) che raccoglie così 15 consorzi di tutela che rappresentano 20 dei 37 salumi tipici DOP e IGP italiani – e in particolare Consorzio Cacciatore, Consorzio del Culatello di Zibello, Consorzio del Prosciutto di Modena, Consorzio di Tutela del Prosciutto IGP di Norcia, Consorzio del Prosciutto di San Daniele, Consorzio del Prosciutto Toscano, Consorzio Salame Brianza, Consorzio del Salame di Varzi, Consorzio Mortadella Bologna, Consorzio per la tutela del nome Bresaola della Valtellina, Consorzio di tutela dei Salumi di Calabria a DOP, Consorzio Salame Piemonte, Consorzio Salumi Tipici Piacentini, Consorzio tutela Speck Alto Adige, Consorzio Zampone Modena Cotechino Modena- che garantiscono il 52% della produzione totale del comparto.

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