Le proprietà nutraceutiche della Mela Rosa dei Sibillini

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Già ai tempi dell’antica grecia Ippocrate aveva chiaro che gli alimenti hanno un effetto importante sulla salute. Oggi infatti non solo ci si occupa del gusto degli alimenti, della loro sicurezza, che li renda privi di rischi per la salute, delle certificazioni del prodotto e della filiera, che analizzano anche le materie prime o i territori coinvolti nella produzione ed i processi a cui vengono sottoposti, ma si considerano con particolare attenzione i nutrienti in essi contenuti, di cui si ha una sempre maggiore consapevolezza.  E ci si occupa anche della loro funzionalità, legata a caratteristiche di sostanze specifiche che – con la loro presenza o assenza-  hanno effetto sul mantenimento della salute o sulla prevenzione di malattie.

L’attenzione si sta concentrando sempre di più sulle proprietà nutraceutiche degli alimenti, alla ricerca di molecole positive per la nostra salute.   Rientra in quest’ambito  il progetto di ricerca intitolato “I fitonutrienti della mela rosa dei monti Sibillini: aspetti fitochimici e proprietà salutistiche”, finanziato da Bacino Imbrifero Montano del Tronto, Regione Marche e Unicam e coordinato dal prof. Filippo Maggi della Scuola di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute.

La mela rosa dei Sibillini è uno dei prodotti gastronomici tradizionali delle Marche, riconosciuto dal 2000 come presidio Slow Food. Viene coltivato tra i 400 ed i 900 mt di altitudine nelle province di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata. Nel corso degli ultimi decenni la sua produzione era quasi totalmente scomparsa poiché poco conosciuta e quindi scarsamente richiesta in commercio. Di recente, grazie ad alcuni alberi superstiti ed alla conservazione degli ecotipi mantenuti dai servizi agroalimentari della Regione Marche, è rientrata in produzione.

Lo studio condotto sulla Mela rosa dei Sibillini è stato mirato all’estrazione dei principi nutraceutici per poterli impiegare nella cura  di infiammazioni e stress ossidativi. I risultanti sono stati incoraggianti, soprattutto valutando l’effetto protettivo svolto dagli estratti di mela, che aumenta la produzione di enzimi antiossidanti e attenuta la risposta infiammatoria.

Il progetto di ricerca, in corso da tre anni,  ha portato alla pubblicazione di 6 papers che relazionano sullo screening condotto per individuare le proprietà  antiossidanti e fitochimiche di questo frutto autoctono, di cui sono stati campionati i principi nutritivi. Si è  evidenziato che bioattiva è soprattutto la buccia, nei cui estratti sono presenti composti fenolici e terpenici, tra cui catechina  e epicatechina. 

Intervistato già nel 2019 il prof. Maggi ha sottolineato che  “L’estratto di mela rosa ha dimostrato di avere un’attività paragonabile a quella del Trolox, una sostanza di sintesi, ritenuto l’antiossidante più potente e utilizzato per misurare la capacità antiossidante di sostanze ed estratti naturali. Si è inoltre rivelato migliore di quello purificato dalla mela annurca, una varietà di mela campana che già da tempo è utilizzata per la produzione di integratori alimentari”.

Lo studio ha messo in luce anche la capacità inibente dell’estratto di mela rosa nei confronti di enzimi coinvolti nell’insorgenza di alcune patologie neurodegenerative e metaboliche quali depressione e diabete. Alla fine di tre anni di progetto si può concludere che questa antica varietà risulta ricca di fitonutrienti in grado di apportare benefici importanti per la nostra salute: la Mela Rosa dei Sibillini sembra ricca di sostanze nutraceutiche, anche più della già famosa Mela Annurca campana. 

Questi risultati hanno anche riscosso l’interesse anche da parte di multinazionali farmaceutiche: l’industria farmaceutica potrebbe lavorare bene anche sui prodotti di scarto dell’ industria di trasformazione alimentare, in particolare sulle bucce, favorendo lo sviluppo di una filiera virtuosa circolare. I risultati sembrano suggerire che sarebbe opportuno rafforzare maggiormente  l’implementazione di questa coltivazione. 

Nel frattempo la Mela Rosa dei Sibillini è sempre più conosciuta e impiegata in ricette gourmet, che la vedono ingrediente da abbianare a carni e pesci dal sapore deciso, come questa: Sgombro alla Mela Rosa dei Sibillini e colatura di Alici

Ed ormai un classico è anche l’abbinamento con il Ciauscolo, tipica Igp marchigiana.

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