Ripensare il territorio con la Permacultura

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I 12 Principi della Permacultura

 

Federica è appena tornata dall’America.  Insieme a lei il piccolo Oliver, quindici mesi, guanciotte paffute, riccioli biondi e occhi azzurri come i cherubini degli affreschi del rinascimento fiorentino, e il marito Evan, occhi azzurri che sorridono e una simpatica pronuncia americana.

Federica ed Evan hanno un blog, agriculturaprofetica.wordpress.com , che racconta di loro e del loro amore per una nuova concezione del territorio e dell’agricoltura.

Federica dopo tre anni in Palestina con il corpo di pace Operazione Colomba (www.operazionecolomba.it), si è laureata in America, dove si è specializzata in risoluzione di conflitti e agricoltura sostenibile, in particolare approfondendo lo studio della permacultura.

Me ne ha parlato con entusiasmo come di un metodo i cui obiettivi principali sono favorire l’interazione fra colture tra loro sinergiche e la suddivisione del territorio in zonizzazioni razionali per il suo miglior utilizzo, con l’intento di favorire il massimo benessere per l’essere umano e il minor consumo di risorse.

Documentandomi ho scoperto che ci sono in corso numerosi studi sull’argomento. lI termine “permacultura” deriva dall’inglese permaculture, una contrazione sia di permanent agriculture sia di permanent culture, ed è stato coniato da Bill Mollison nella sua “Introduzione alla permacultura”, in cui si rileva che “una cultura non può sopravvivere a lungo senza una base agricola sostenibile ed un’etica dell’uso della terra”

Unendo evidenze provenienti da varie aree di ricerca, tra le quali architettura, biologia, selvicoltura, agricoltura e zootecnia, la permacultura è un metodo per progettare e gestire i paesaggi antropizzati rispettando la ricchezza e la stabilità degli ecosistemi naturali.intro_permacultura_libro

Il concetto di Permanent Agricolture fu coniato nel 1911 da Franklin Hiram King che lo definisce un sistema agricolo sostenibile per un tempo illimitato. Successivamente sono stati realizzati diversi studi sperimentali di agricoltura ecologica e naturale, che nel 1974, in Australia, hanno portato Bill Mollison e David Holmgren a sviluppare un quadro di riferimento per un sistema agricolo incentrando su “una policoltura a base di specie arboree perenni, arbusti, specie erbacee, funghi e sistemi radicali[“.

Questo metodo fa riferimento all’accostamento ottimale di varietà vegetali spontanee secondo una disposizione naturale. Ulteriori obiettivi sono il progettare insediamenti umani ponendo attenzione al lavoro necessario per mantenerli, alla produzione di scarti e all’inquinamento e a preservare o incrementare naturalmente la fertilità dei terreni e la biodiversità del sistema.

 

La progettazione di ambienti secondo i principi della permacultura è strettamente dipendente dalle caratteristiche del territorio. Nonostante i modi d’intervento siano differenti caso per caso, si possono individuare come principi fondanti e linee guida comuni applicabili a tutti i progetti la cura della terra e degli esseri umani , ovvero riconoscere il valore dei sistemi naturali nella loro complessità. Gli interventi umani saranno quindi volti a non danneggiare o a ripristinare gli equilibri ambientali. Per una pianificazione energetica efficiente, il paesaggio su cui si opera viene suddiviso in zone. Ad ogni zona è adibita una destinazione d’uso e una distanza dall’insediamento abitativo in base alla frequenza d’intervento umano.zonizzazione, mollison

In permacultura si cerca di considerare tutte le caratteristiche di un territorio. In fase di progettazione delle attività si rende necessario identificare ogni possibile risorsa e studiare i microclimi presenti sul sito. Come per tutte le pratiche adottate in permacultura, anche i metodi di coltivazione variano a seconda del contesto culturale e ambientale. Tutti i metodi utilizzati hanno però in comune l’obiettivo di tutelare il terreno e di ripristinarne naturalmente la fertilità.

 

Alcune tecniche diffuse che presentano analogie sono l’agricoltura naturale di Fukuoka – agronomo giapponese che inizia a sostenere la sua visione di agricoltura naturale , semplicemente assistita, dagli anni 40 – l’agricoltura sinergica, la food forest e l’ agricoltura biodinamica.

 

A partire dagli anni ottanta il metodo della permacultura si è diffuso in tutto il mondo, insiema alla ricerca di tecniche più rispettose per l’ambiente naturale e sono oggi numerosi i progetti che ne mettono in pratica i principi fondamentali, condividendo gli assunti su cui si basa ed in particolare l’osservazione che la crisi ambientale è reale e di dimensioni tali da minacciare la biodiversità e l’ecosistema, a cui l’uomo stesso appartiene.12-perma

 

[…] Tale approccio si basa sulla consapevolezza che una parte della società è pronta, disponibile e in grado, sostanzialmente – questo è ancora più significativo – di cambiare il proprio comportamento, se crede che ciò sia possibile e rilevante. Questa minoranza socialmente ed ecologicamente motivata rappresenta la chiave di volta di un cambiamento su larga scala. »

(David Holmgren, Permacultura, dallo sfruttamento all’integrazione. Progettare modelli di vita etici, stabili e sostenibili)

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