Nel paesaggio della Gioconda

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Cacciatrici di paesaggio: omaggio alla Gioconda ritratta da Leonardo da Vinci e al suo paesaggio

C’è sempre lei a tenere testa. Lei, la donna più famosa e misteriosa del mondo ritratta da Leonardo. La Gioconda, ovvero Pacifica Brandani dama alla corte di Urbino e amante di Giuliano de’ Medici. Di lei, grazie alle cacciatrici di paesaggi” Rosetta Borchia e Olivia Nesci di Urbino, ormai si sa tutto. Che era di alto casato, che l’essere maritata non le aveva impedito di essere amata da Giuliano de’ Medici, grande donnaiolo in esilio a Urbino. Ma Pacifica era l’unica donna ad avergli dato un figlio maschio. Per questo Giuliano volle che Leonardo, al suo servizio, la ritraesse. Per darne memoria al figlioletto da lei avuto Ippolito, futuro cardinale con Leone X il Papa dei Papi, suo zio. Era urbinate Pacifica. Per questo, come hanno scoperto Rosetta Borchia, fotografa e profonda conoscitrice di paesaggi, e Olivia Nesci, geomorfologa, le valli e le montagne sullo sfondo del dipinto sono il Montefeltro. Ci sono voluti anni di studio, ricostruzioni geomorfologiche, indagini archeologiche ma alla fine tutto è tornato. E quel volto ha finalmente un nome e una storia.

Fonti: • Rosetta Borchia e Olivia Nesci, “Codice P – Atlante illustrato del reale paesaggio della Gioconda”, Electa Mondadori
Fonti: • Rosetta Borchia e Olivia Nesci, “Codice P – Atlante illustrato del reale paesaggio della Gioconda”, Electa Mondadori

Un viaggio nel paesaggio della Gioconda

E ora Pacifica Brandani torna alla ribalta. E’ Bologna a renderle onore. La Regione Emilia Romagna ha deciso di creare un percorso turistico aprendo due vista point sul paesaggio rappresentato nel dipinto. Sono al Roccione e al Monte Costagrande nel territorio di Rimini. Da qui si potrà ammirare la parte destra del quadro, in particolare il primo tassello in basso, con il ponte sul Marecchia e l’abitato di Pennabilli. Alla conferenza stampa di presentazione, l’assessore alla Cultura Massimo Mezzetti e, fra gli altri, il console onorario di Francia a Firenze Isabelle Mallez. “Benvenuto nel paesaggio della Gioconda” lo slogan del manifesto con il ritratto stilizzato della nostra Pacifica.

L’incontro fra turismo e cultura

“Si tratta – ha spiegato Mezzetti – di un lavoro straordinario. Un esempio eccellente di incontro fra turismo e cultura. In una decina di anni il turismo culturale ha visto un’impennata passando dal 10% al 40%. Le ricadute economiche sono notevoli e il Montefeltro può diventare il nostro motore di sviluppo verso un turismo rispettoso del territorio”. In memoria di Tonino Guerra, che questi posti amava, la Regione Emilia Romagna realizzerà un percorso turistico dedicato ai “Luoghi dell’anima”. Da qui il progetto “unico in tutta Europa” sottolinea Mezzetti, dedicato al paesaggio della Gioconda capace di coniugare arte, benessere e cultura del territorio. Nulla di meglio in un periodo come questo, dove un po’ la crisi economica un po’ il terrorismo internazionale hanno limitato gli orizzonti.

“Il momento è difficile – dice Isabelle Mallez -. Tanta gente non ha più voglia di andare in luoghi lontani. Anche i cambiamenti climatici hanno un peso non indifferente. Il turismo si chiude in Europa. Ma i numeri sono troppo grandi, i musei troppo affollati. Il turismo culturale cerca il benessere e va alla ricerca di nuovi percorsi. Ecco perché credo che un progetto come quello della Gioconda sia da copiare. Anche per un Paese come la Francia che del turismo culturale ha fatto il suo emblema”.

Le cacciatrici di paesaggi: Rosetta Borchia e Olivia Nesci

Le due studiose con Davide Barbadoro-project-manager di "Montefeltro Vedute Rinascimentali"
Le due studiose con Davide Barbadoro -project manager di “Montefeltro Vedute Rinascimentali”

L’avventura di Rosetta Borchia e Olivia Nesci è nata nel 2007 con l’individuazione di un primo elemento del fondale che è alle spalle di Federico da Montefeltro, nel Dittico dei Duchi di Urbino di Piero della Francesca alla Galleria degli Uffizi di Firenze che vede come sfondo la vallata del fiume Metauro nel territorio dell’antico Ducato di Urbino. L’approccio metodologico, assolutamente innovativo, sperimentato per la prima volta su paesaggi pittorici, ha posto le basi scientifiche per ulteriori indagini che hanno poi portato al ritrovamento di altri sfondi di opere di Piero in tutto il territorio del Montefeltro. Sono quelli rappresentati nel San Gerolamo e un devoto, ne Il Battesimo di Cristo, La Natività e La Resurrezione con i fondali che riconducono ai paesaggi che Piero incontrava negli abituali percorsi che dalla sua Sansepolcro lo portavano alle Corti di Urbino e di Rimini.

Nel 2008 la scoperta del paesaggio della Gioconda nel territorio tra Marche, Romagna, Umbria e Toscana. Dopo la pubblicazione de “Il Paesaggio Invisibile. La scoperta dei veri paesaggi di Piero della Francesca” edito da Il Lavoro Editoriale le studiose hanno presentato le loro ricerche a convegni nazionali ed internazionali pubblicando i loro studi su numerose riviste scientifiche. Nel 2012, per le edizioni Electa-Mondadori il libro “Il Codice P, atlante illustrato del reale paesaggio della Gioconda”.

 

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