I sapori delle Eolie

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sapori delle isole eolie

Le Eolie sono un piccolo gruppo di isole della Sicilia, in tutto 7. Piccoli, piccolissimi, lembi di terra che emergono dal mare, di fronte alla costa a Nord della Sicilia e a cui sono stati attribuiti nomi affascinanti come Vulcano, Lipari, Salina, Panarea, Stromboli, Alicudi e Filicudi. Molto diverse tra loro, ognuna offre scenari naturali meravigliosi, sullo sfondo di un mare di un blu intenso. Qui i prodotti naturali hanno tutto il sapore che dona loro la meravigliosa natura che le caratterizza.

Queste isole, Salina in particolare, sono il regno dei capperi. Nelle isole Eolie i capperi crescono ovunque, sia spontaneamente, che in coltivazioni. I capperi qui si riproducono per talea e sono tondeggianti, corposi e croccanti. Vanno raccolti a mano, uno ad uno. Gli orari per raccoglierli sono la mattina e la sera, quando il sole non picchia troppo forte. Il loro fiore, delicatissimo, dura appena un giorno.

I capperi appena raccolti non si possono mangiare, devono essere sottoposti a uno specifico procedimento e poi vengono conservati e venduti sotto sale, sott’olio o sott’aceto.

i capperi delle Eolie

Se si acquistano i capperi sotto sale prima di consumarli vanno dissalati. E’ importante dissalarli nel modo giusto per evitare di danneggiarli: vanno messi in un quantitativo di acqua che deve essere circa il doppio del loro volume. L’acqua deve essere a temperatura ambiente, ne calda ne fredda, e vi vanno lasciati per circa 12 ore, cambiandola 3-4 volte e assaggiando per valutare lo stato della dissalatura. I tempi di ammollo e la frequenza dei cambi dell’acqua necessari aumentano all’aumentare del calibro dei capperi

I capperi sono il bocciolo del fiore: quando il bocciolo del fiore non viene raccolto fiorisce e poi da luogo al cucunci. I capperi e i cucunci eoliani sono già Presidio Slow Food. Per proteggerli è stata richiesta anche la DOP “Capperi delle Isole Eolie”, conquistata il 7 maggio 2020.

Con la Gazzetta ufficiale Europea GUUE L 144 del 07/05/2020 è stato infine registrato il prodotto Cappero delle Isole Eolie DOP. La registrazione riconosce e protegge i capperi e i cucunci prodotti e  confezionati “nel territorio del Comune di Lipari comprendente le isole di Lipari, Vulcano, Filicudi, Alicudi, Panarea, Stromboli, e dei Comuni di Santa Marina Salina, Malfa e Leni nell’isola di Salina, in provincia di Messina, nella Regione Sicilia” come produzione specifica legata a questi meravigliosi e unici territori.

Dai capperi tritati si ricava un delizioso patè con cui si accompagnano piatti e tartine. Ai capperi tritati possono essere aggiunti altri ingredienti locali, il cui sapore si sposa perfettamente: pomodori secchi, olive, mandorle, alici, scorza di limone, origano, peperoncino. Nascono così ricette profumatissime e gustosissime, ideali per le bruschette, ma anche per i primi o per accopampagnare il pesce, tra cui anche il tonno o il pesce spada delle isole Eolie.

A base di capperi, pomodorini secchi, origano siciliano, peperoncino, alici è il delizioso pesto eoliano. E a base di capperi sono anche la maggior parte delle ricette tipiche eoliane.

I limoni delle Eolie

Nelle Eolie crescono anche meravigliosi, grandi e dolcissimi limoni. Grazie al clima caldo e umido crescono nelle isole anche diversi ortaggi. I saporitissimi pomodorini eoliani sono piccoli pomodorini dalla forma allungata e dal profumo molto intenso.

Una volta dedite anche alla pastorizia, ora quasi scomparsa, le isole hanno tuttavia conservato la tradizione siciliana dei dolci di ricotta, come cannoli e cassate. Anche il pistacchio è molto usato nella cucina eoliana.

Soggette a varie dominazioni le isole sono entrate in contatto con diverse tradizioni culinarie ed è diffuso l’uso di molte spezie.

Le Eolie sono la patria di un vino pregiato: la Malvasia delle Lipari. La sua tradizione antichissima trova le radici nella storia di queste isole: il vitigno della Malvasia è stato introdotto nelle Eolie dai greci nel V sec. A. C. Oggi sono poche ma molto famose le aziende che coltivano e producono la Malvasia delle Liapari.

La Doc è stata riconosciuta nel 1973. Il disciplinare stabilisce che il Malvasia delle Lipari possa essere prodotto nella varietà da pasto, passito e liquorosa.
La varietà da pasto è composta per circa il 95% da uve di malvasia e da una parte di uve di Corinto Nero, vinificato in bianco.

Per la preparazione del passito i grappoli vengono fatti parzialmente essiccare sulla pianta o sui graticci per poi separare l’acino dai grappoli e procedere alla pigiatura. Dopo la fase di fermentazione, che si blocca naturalmente al raggiungimento di un’alta gradazione alcolica, il vino viene fatto stabilizzare per nove mesi in botte prima di essere imbottigliato. Si ottiene in questo modo un vino dal color miele e dal sapore vellutato e aromatico.
La versione liquorosa, persistente e fruttata, raggiunge la gradazione alcolica minima di 20 gradi. Il processo di vinificazione è simile al passito ma con l’aggiunta di alcool di vite e viene imbottigliata dopo circa sei mesi di botte. Viene invecchiata al buio, a 10-15 gradi e viene servita con formaggi o dolci.

Le isole Eolie esposte allo scirocco e al maestrale sono in buona parte vulcaniche. Qui si sente la forza del vento e del mare ma anche quella della terra, che si manifesta nelle zolfatare di Vulcano e con le sciare di Stromboli, che spiccano rosso fuoco nella notte infinitamente stellata delle piccole isole.

Un viaggio nelle Eolie è un viaggio nei loro colori intensi, della terra, del mare e della vegetazione e nei loro profumi, altrettanto ricchi ed intensi, e nei loro sapori, che imprigionano il sole.

Eolo è il legame tra queste isole e i miceni. Secondo la tesi di uno storico inglese l’Odissea è nata proprio attorno a queste isole della Sicilia. Crocevia nel Mediterraneo il loro mare ha attratto e ospitato le imbarcazioni di reali e di personaggi pubblici di tutti i continenti, nonostante nelle Eolie non ci siano punti attrezzati protetti per le imbarcazioni.

Il punto più attrezzato è a Lipari, centro dei pescatori delle isole. A Lipari si pescano i tipici gamberetti di nassa e sono circa 120 le barche di pescatori. Qui si pesca il pesce spada, ma occorre avere l’autorizzazione e in ogni caso non possono essere pescati esemplari inferiori a 125-140 cm. I pescatori hanno le “quote pesce” e la pesca è limitata perché oggi anche alle Eolie il pesce incomincia a scarseggiare. Amici ma anche rivali da sempre, che strappano i totani presi nelle esche, sono i delfini.

Il castello di Lipari è posto su un insediamento che risale al neolitico e all’età dell’Ossidiana, la pietra vulcanica di queste isole. Nelle isole si si sono succedute nei secoli numerose popolazioni e proprio nel castello di Lipari, che in parte versa in stato di abbandono ed in parte è sede di un museo, se ne leggono le tracce stratificate. Anche i fondali dell’isola offrono sorprendenti viaggi nel tempo.

I colori del suolo sono legati alla sua composizione molteplice. Intorno a Lipari alcune zone hanno i fondali bianchi per la presenza della pietra pomice, che conferisce all’acqua il colore azzurro di una piscina. Le antiche cave di pomice oggi sono abbandonate.

Vulcano è un’isola molto particolare, con il suo cratere da cui si alzano i vapori di zolfo, che qua è la, sulla bocca delle fumarole, si cristallizza in forme meravigliose. Nella sua baia c’è la possibilità di fare il bagno nel mare che odora di zolfo, fa bolle e borbotta.

Da Vulcano si arriva a Salina costeggiando i faraglioni che fanno da guardia all’isola.

Salina,che deve il suo nome alle saline, è formata da due alte cime e coperta di vegetazione, tra cui le coltivazioni di capperi e i vigneti, e di fiori. Qui, in una piega dell’isola, è stato ambientato il film ” Il postino di Neruda” con Philippe Noiret, Massimo Troisi e una giovanissima Cucinotta.

Pane cunzato con i capperi di Salina

La versione di pane cunzato che Salina riserva ai turisti è sontuosa e i capperi sono immancabili. Anche il pesce delle isole è squisito. Da qui passano ancora i branchi di tonni rossi.

Da sogno i tramonti tra le isole e da non perdere la Biennale d’Arte di Filicudi: la Biennale d’arte più piccola del mondo.

Meravigliosa è Panarea, con le case, le terrazze e i giardini curatissimi, con i limoni e le panchine di pietra rivestite di piastrelle colorate, dai famosi disegni tipici.

 

 

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