Lista Prodotti Agroalimentari Tradizionali

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Vengono definiti PAT (Prodotti Agroalimentari Tradizionali) i prodotti agroalimentari e agricoli destinati all’alimentazione umana, che siano caratteristici di un territorio e legati alle produzioni tradizionali locali.

Con l’ultima revisione, la diciannovesima, dell’elenco nazionale dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT)delle regioni e delle provincie autonome di Trento e di Bolzano, pubblicata in G.U. del 12 marzo 2019, n. 60.  Sono 5155 in totale i prodotti riconosciuti e compresi nell’ elenco. L’elenco si è arricchito nell’ultima revisione di ben 99 prodotti. Questo elevato numero di numero di prodotti, che etestimonia il rinnovato interesse a catalogare e mantenere vivo il sapere tradizionale dei territori, rende l’Italia leader in Europa.
Qui il link all’elenco

Le PAT sono oggi una delle più concrete testimonianze della tradizione agroalimentare nazionale e regionale. Per essere ricompresi nell’elenco i prodotti devono essere legati a metodi di “lavorazione, conservazione e stagionatura consolidate nel tempo”. In particolare i prodotti devono essere legati a pratiche diffuse sul territorio di riferimento in maniera omogenea, tali pratiche devono essere effettuate secondo regole tradizionali e tale legame con il territorio deve essere protratto nel tempo, per un tempo minimo accertabile di almeno 25 anni.

Scrive infatti il Mipaaf. “In particolare, si definiscono “prodotti agroalimentari tradizionali” quei prodotti le cui fasi di lavorazione, conservazione e stagionatura risultano consolidate nel tempo. Più dettagliatamente, devono risultare praticate sul territorio di riferimento in maniera omogenea secondo regole tradizionali e protratte nel tempo, per un periodo non inferiore ai 25 anni”

L ‘importanza della valorizzazione del patrimonio gastronomico è sottolineata dall’ l’’art.8 del D.lgs n° 173/98 mentre le norme per l’individuazione dei prodotti tradizionali sono fissate dal DM 350/99 . L’elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali è stato pubblicato per la prima volta nel 2000, con il decreto ministeriale del 18 luglio 2000. Successivamente, con decreto interministeriale 9 aprile 2008, i prodotti agroalimentari italiani tradizionali sono stati considerati espressione del patrimonio culturale italiano.

Attraverso questo elenco si cerca di coniugare tradizione ed innovazione e di tenere una traccia della cultura agroalimentare delle diverse regioni della penisola italiana. Il patrimonio agroalimentare nazionale risulta variegato e in continuo divenire, e viene costantemente aggiornata la lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali.

Le Zeppole di San Giuseppe sono ricomprese nella categoria dolci tra le PAT campane
Le Zeppole di San Giuseppe sono ricomprese nella categoria dolci tra le PAT campane

La Campania, con 531 prodotti, la Toscana, con 461 prodotti, il Lazio, con 428 prodotti , l’ Emilia Romagna con 396, (tra cui i tortellini di Bologna, nella foto al’inizio) e il Veneto con 374, sono le regioni in testa per numero di prodotti in elenco. La maggior parte dei Pat rientra nelle categorie “Paste fresche e prodotti della panetteria, della biscotteria, della pasticceria e della confetteria” (1561 prodotti), “Prodotti Vegetali allo stato naturale o trasformati” (1457 prodotti)

La richiesta di riconoscimento, che può essere avanzata da parte di enti pubblici o privati, deve essere corredata da documentazione storica e tecnica secondo un iter descritto dalle Circolari Ministeriali n. 10 del 21/12/1999 e n. 2 del 24/01/2000. Il governo esercita un ruolo di controllo e ha predisposto lo schema entro cui tutte le regioni inseriscono la classificazione delle PAT. Vengono esclusi dall’elenco delle PAT i prodotti ai quali siano già stati attribuiti il marchio di tutela DOP o il marchio di origine IGP, mentre per i prodotti i per i quali è stato avviato il procedimento ed è n corso di istruttoria esiste una categoria intermedia.

Il fascino della tradizione e cultura enogastronomica, così ricca e variegata, fanno di un viaggio attraverso il territorio italiano scoperta un’emozionante. Nonostante le evidenti difficoltà desiderare di non perderne la memoria e tentare di tutelarne d’identità e non è anacronistico, a modesto avviso di chi scrive

qui un breve escursus legislativo:

D.M. n° 350 del 08/09/1999: “Regolamento recante norme per l’individuazione dei prodotti tradizionali di cui all’articolo 8, comma 1, del decreto legislativo 30 aprile 1998, n. 173”, pubblicato sulla G.U.R. I. n° 240 del 12/10/1999
Circ. MIPAF n° 10/63885 del 21/12/1999: “Criteri e modalità per la predisposizione degli elenchi delle regioni e delle province autonome dei prodotti agroalimentari tradizionali – D.M. 8 settembre 1999, n. 350”
Circ. Sanità n° 11/99 del 1999
Circ. MIPAF n° 2 del 24/01/2000: “Criteri e modalità per la predisposizione degli elenchi delle regioni e delle province autonome dei prodotti agroalimentari tradizionali – D.M. 8 settembre 1999, n. 350. D.M. 18/07/2000 Elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali”, pubblicata sulla G.U.R. I. n° 194 del 21/08/2000, Supplemento Ordinario n° 130
D.M. del 25/07/2000: “Definizione delle deroghe relative ai prodotti tradizionali in attuazione del comma 2 dell’art. 8 del decreto legislativo 30 aprile 1998, n. 173”, pubblicato sulla G.U.R. I. n° 184 del 08/08/2000
D.M. del 28/03/2001 “Costituzione del Comitato per la valorizzazione del patrimonio alimentare italiano”, pubblicato sulla G.U.R. I. n° 99 del 30/04/2001

D.M. 17/06/2015: “Quindicesima revisione dell’elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali”, pubblicato sulla G.U.R.I n° 168 del 22/07/2015, Supplemento Ordinario n° 43 qui il link al pdf

Prot. 0042920 (Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n. 143 del 21 giugno 2016)
Sedicesima revisione dell’elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali in attuazione dell’art. 3, comma 3, del decreto ministeriale 8 settembre 1999, n. 350. qui il link al pdf

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