Prodotti tipici biologici: cresce la domanda

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La recente crescita dei consumi di prodotti biologici dimostra che  il comparto biologico è definitivamente uscito dal ruolo di ‘nicchia’ per diventare un nuovo paradigma produttivo assumendo la connotazione di vero e proprio settore di punta”.

Prodotti tipici biologici: la domanda di prodotti bio continua a crescere nonostante la stagnazione dei consumi

Al 28esimo salone internazionale del biologico e del naturale, tenutosi a Bologna dal 9 al 12 settembre sono stati pubblicati i dati sui consumi di prodotti biologici. In Italia i dati della crescita del mercato del biologico, relativi all’anno 2015, segnano un +20% rispetto all’anno precedente. Un risultato importante, soprattutto in un momento di crisi e se si considera il sovrapprezzo che molti prodotti biologici scontano. Evidente anche l’importanza della promozione, che ha favorito il diffondersi dei prodotti biologici sugli scaffali della grande distribuzione e che ha visto crescere le dimensioni delle imprese del settore. Beneficiarie del trend positivo risultano soprattutto le imprese del segmento del commercio e della distribuzione.

Piano strategico nazionale per lo sviluppo del sistema biologico

Anche il governo ha avviato da alcuni anni un lavoro che manifesta l’attenzione verso le esigenze del sistema biologico italiano. Evidenziate le potenzialità e le fragilità di tale sistema il Mipaaf ha dedicato analisi e definito strategie per lo sviluppo e la certezza dei controlli.  Tali lavori hanno dato vita al Piano Strategico nazionale per lo sviluppo del sistema biologico, pubblicato in aprile 2016.
Le azioni contenute nel Piano si articolano in un arco temporale che va fino al 2020, affiancando così l”attuazione della Politica di Sviluppo Rurale, i cui finanziamenti sono programmati dalle risorse comunitarie. Il piano prevede di raggiungere nel 2020 un incremento della superficie coltivata del 50% e un incremento del valore della produzione del 30% che se realizzato farebbe salire al 5% il valore della produzione biologica sul totale della spesa agroalimentare. Qui il link al Piano strategico: PSN_Agricoltura_biologica

Dal canto suo, anche il collegato agricoltura, recentemente approvato dal senato, prevede per il biologico un taglio della burocrazia attraverso la semplificazione informatica, con la creazione del sistema informativo per il biologico (SIB)

Prodotti tipici biologici: attenzione alla salute e all’ambiente

L’agricoltura biologica è un metodo di produzione definito per la prima volta dal punto di vista legislativo a livello comunitario  nel 1991 con il *Reg. (CEE) nº 2092/91. Nel 1999 con il *Reg. (CE) nº 1804/99 sono state regolamentate anche le produzioni animali. Tali regolamenti sono stati sostituiti successivamente dai Reg. CE 834/07 e 889/08 e a livello nazionale con il D.M. 18354/09.

Se sono ancora controversi gli effetti sulla salute dei prodotti da agricoltura biologica rispetto ai prodotti ottenuti con l’agricoltura convenzionale, si è però fatta strada la consapevolezza che molti dei prodotti chimici utilizzati nell’agricoltura convenzionale sono fortemente inquinanti, sia per l’uomo che per l’ambiente. Tali sostanze chimiche inoltre si ritrovano nei prodotti trasformati e si accumulano nelle falde acquifere, dove persistono, anche a distanza di anni .

L “Ammonio-Glufosinato” è stato messo al bando dalla Comunità Europea perché classificato CMR (C=carcinonogenic; M=mutagenic; R = classified as Toxic for reproduction). Niente proroga Ue anche per l’uso del glifosato, l’erbicida più diffuso al mondo, che da alcuni mesi non può più essere utilizzato. Nel frattempo, però i livelli di glifosato nella provincia di Ferrara hanno superato i limiti consentiti  “I primi dati diffusi sui monitoraggi effettuati dall’Arpae (Agenzia regionale prevenzione, ambiente ed energia) Emilia Romagna per misurare la quantità di glifosate e Ampa – il suo metabolita di degradazione – indicano chiaramente che sono presenti nella acque superficiali ferraresi e di tutta la regione in concentrazione superiore al limite consentito di 0,1 microgrammi/litro” (fonte Estense.com 10-09-2016). Questo nonostante il fatto che le aziende biologiche a Ferrara siano in netto aumento rispetto agli anni scorsi: +27,2% sul 2015 e +39 % sul 2014 secondo i dati della Regione Emilia – Romagna.

foto1Secondo la Cia, importante associazione nazionale degli agricoltori, il biologico è oggi  e’ un must per i giovani. Non solo il 75% dei consumatori ha un’ eta’ compresa tra i 20 e i 50 anni ma anche i produttori di bio sono, in Italia, tendenzialmente “young”. Il trend di crescita della domanda e’ ormai tale che l’offerta si sta rapidamente adeguando e circa il 25% dei produttori agricoli italiani, al di sotto dei 40 anni, produce in regime di biologico oppure e’ in fase di conversione dal metodo. Vanno in questa direzione anche i fondi di sostegno e tale dato arriva a sfiorare il 50% all’interno dell’universo delle start-up. Si evidenzia la forte dinamicita’ produttiva del Sud del Paese: in Italia un ettaro ogni 10 e’ coltivato con metodo biologico, in Calabria uno ogni 3, in Puglia uno ogni 4, oltre la meta’ delle aziende ha sede nel Mezzogiorno.
Molto si parla dell’importanza, soprattutto per le piccole realtà, della messa a sistema e ottimizzazione delle filiere di prodotto, ma soprattutto si ragiona di commercializzazione, marketing, promozione e comunicazione di prodotto.

La fiera è stata anche l’occasione per gli esponenti delle associazioni di categoria di fare il punto dell’andamento del settore e Federbio punta l’attenzione sull’importanza dell’agricoltura biologica come risposta al riscaldamento globale, allineandosi così con coloro che e vedono nel biologico uno stile di vita ’capace di tutelare acqua, suolo e biodiversità.

 

 

 

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