Cibo & Sport – “Il Biker delle Marche” Riccardo Mikolajczyk consiglia i carboidrati

Il 26enne ci racconta la sua storia di passione in bicicletta e ci consiglia come assumere i carboidrati in virtù di un'attività sportiva

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La prima intervista di “Cibo & Sport” affronta il tema di questa settimana, i carboidrati. Abbiamo deciso di raccontarvi l’esperienza di un appassionato ciclista, ex agonista a livello giovanile, che ha un buon rapporto con l’alimentazione sportiva

Parliamo di Riccardo Mikolajczyk, 26enne di Loreto, che si definisce “Il biker delle Marche”. Laureato in lettere moderne e specializzato in ricerca storica e risorse della memoria, è un grande appassionato di ciclismo, che ha lui stesso praticato agonisticamente dai 7 ai 19 anni.

E’ guida turistica presso il Monte Conero: con la sua bicicletta muscolare accompagna i turisti in e-bike sulle pendici del massiccio che si affaccia all’Adriatico. Riccardo è anche un grande appassionato del mondo della tecnologia: nel suo sito (clicca qui) ha anche un blog dove racconta le sue esperienze in sella alle due ruote.  

Parlaci di te e della tua passione per il mondo del bike

“La mia passione per il ciclismo nasce all’età di 6 anni, mentre un anno dopo ho iniziato l’attività agonistica. E’ nata per caso, perché mi sono avvicinato a questo sport grazie ad un amico di famiglia che correva in bicicletta: mi aveva incuriosito tantissimo, dato che sono sempre stato una persona competitiva. Ho sempre amato le moto e le due ruote, nel ciclismo ho visto così un ottimo compromesso per coltivare le mie passioni.

Da allora non ho più mollato questo sport, anche se non sono più agonista a causa di impegni universitari. La bicicletta è sempre stata parte della mia vita ed è fondamentale, perché mi piace, è un ottimo modo per restare in forma, mi permette di sfogarmi ed è soprattutto la mia passione più forte. Ora ho ripreso a correre in moutain bike, nella categoria èlite”.

Che differenza c’è tra il ciclismo amatoriale e quello agonistico?

“Durante il periodo agonistico ho potuto considerare il ciclismo come un lavoro, perché comunque mi allenavo tutti i giorni, dal lunedì e al sabato, e tutte le domeniche da marzo a novembre correvo gare ufficiali. Questo ti porta ad avere un impegno incredibile, soprattutto ai 16 anni: è stata molto dura, era una vita fatta di sacrifici e di tanta fatica. Uscivo da scuola, avevo il mio nutrizionista che mi dava da mangiare solamente quattro mele che io mangiavo in autobus per non appesantire l’allenamento. Tornato a casa, mi cambiavo e andavo in bicicletta, per sfruttare qualsiasi minuto prezioso di luce per potermi allenare di più. A 19 anni ho deciso di interrompere la carriera agonistica perché ho scelto di impegnarmi negli studi universitari. Nonostante ciò, la bici è stata sempre il fulcro della mia esperienza umana”.

Qual è il tuo rapporto con i carboidrati quando fai attività sportiva?

“Il carboidrato è estremamente importante, perché è l’energia che prende il nostro corpo per fare qualsiasi attività. E’ molto importante mangiare carboidrati: le persone che ne digiunano completamente avranno poi problemi con il sonno, con la forza muscolare, con la concentrazione, perché i carboidrati hanno proprietà nutrienti che permettono di avere un cervello attivo. Rinunciare ai carboidrati è un gravissimo errore, ma bisogna mangiarli con la giusta misura. Avere un nutrizionista è molto importante, perché calcola tutto il fabbisogno calorico, il metabolismo basale, le percentuali di grasso ed altri parametri; quindi, prepara una dieta ad hoc per l’atleta. 

Sport come il ciclismo hanno un grande bisogno di carboidrati perché sono sport di endurance (e quindi di durata e resistenza, ndr): quando un’atleta corre in bicicletta si possono assumere dei preparati in polvere o barrette che contengono carboidrati, sono utilissimi per affrontare l’attività sportiva. Ripeto: non bisogna mai rinunciare al carboidrato se si vuole fare sport”. 

Ti è mai capitato di esagerare con un piatto di pasta prima di andare in bicicletta?

“Bisogna conoscere il proprio corpo e sapere quanto si impiega per digerire il pasto. Quando correvo, mangiavo quattro ore prima anche un piatto abbondante di pasta, vi assicuro che non bisogna guardare troppo al momento o alla quantità. Non bisogna ovviamente discostarsi troppo da quelle che sono le abitudini alimentari adottate tutto l’anno: se di solito si mangiano 80 grammi di pasta e il giorno della gara ne mangi 200, sicuramente poi la performance ne risentirà. Si può eccedere, ad esempio mangiando 100 grammi dagli 80 abituali di pasta, sempre con un’attenzione al tempo in cui si mangiano: quattro ore prima di una gara si può anche “straviziare” nei limiti”.

Cosa consigli di mangiare a tutti i nostri lettori prima di andare a fare un giro in bici?

“Non ho dubbi nel consigliare un piatto di pasta, con il ragù o con il sugo, anche un riso con i funghi può andare più che bene, ma raccomando di evitare insalate varie perché fermentano nell’organismo, così come la frutta: si potrebbe creare un rallentamento della digestione. Se non si vuole rinunciare alla frutta e alla verdura, consiglio di mangiare “al contrario”: partire dalla frutta, per poi passare all’insalata e al primo alla fine.

Bisogna sempre essere attenti nell’assumere i pasti nelle dovute quantità. E, perché no, prima di andare in bicicletta si può mangiare anche un pezzettino di crostata, possibilmente fatta in casa: sono ottimi zuccheri che aiutano nell’attività e non fanno mai male”. 

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